Il mese decisivo

Calciopoli, Borrelli conclude la relazione

19/6/2006

Francesco Saverio BorrelliDepositata la requisitoria di 193 pagine. Le responsabilità più gravi sono della Juve, che, stando alle indiscrezioni, rischia di più rispetto a Lazio e Fiorentina, casi meno gravi. Ma anche il Milan trema: le sentenze entro luglio, senza possibilità di andare oltre al grado di appello
"Il calcio italiano non è malato alla radice".
Se la conclusione di Francesco Saverio Borrelli, che ha finito di scrivere le circa 190 pagine da consegnare al procuratore Stefano Palazzi non è drammatica, è vero anche che per alcune squadra di primo livello della serie A, la situazione non è altrettanto ottimistica.
L'inchiesta sulle prime cinque società coinvolte (Juventus, Milan, Fiorentina, Lazio e Sampdoria) passa ora nelle mani del procuratore federale che tra mercoledì e giovedì potrebbe comunicare i deferimenti.
CRITICA SITUAZIONE JUVENTUS
Secondo le prime indiscrezioni (e anche stando alle intercettazioni) si evince che la posizione più scomoda e a rischio dovrebbe essere quella della Juventus. A seguire, pare, pagherebbero caro anche Lazio e Fiorentina che si vedranno contestare la
responsabilità diretta (con conseguenti retrocessioni e/o penalizzazioni), ma anche a carico del Milan, settimana dopo settimana, sarebbero emersi fatti di un certo rilievo, tali da non far escludere - quantomeno - una eventuale sanzione "afflittiva", con perdita ad esempio del diritto di accesso alla Champions League.
Più sfumata dovrebbe essere la posizione della Sampdoria, visto che della partita con i viola, vinta 3-0 e arbitrata da Dondarini, parlano al telefono Mazzini e Bergamo, non il presidente blucerchiato Garrone (del troncone di ildagini riguardante Messina, Reggina, Siena, Arezzo e Torres, Borrelli si occuperà invece a partire dalla prossima settimana).

LE PAROLE DI BORRELLI
"Abbiamo cercato di lavorare al meglio, compatibilmente con i tempi che ci eravamo prestabiliti. Dell'accusa - ha aggiunto Borrelli - non parlo, perché non siamo noi a farla, a quello penserà il procuratore federale". Il capo del pool ha poi chiarito alcune modalità del suo operato, in riferimento alle differenze tra le audizioni rese davanti ai pm di Napoli e a quelle alla Federcalcio."Ci siamo basati sulle une e sulle altre - ha spiegato - evidenziando discordanze dove ce n'erano e concordanze. Quando c'erano lacune abbiamo cercato di farle notare e riempirle".Borrelli ha negato per l'ennesima volta la presenza di pentiti: "Se si pensa a qualcuno che abbia fatto un vero e proprio mea culpa no, non c'è stato. Ci sono state soltanto ammissioni marginali". Il capo degli inquirenti federali non vuole però parlare di omertà. "Non mi sento di usare questa parola, non credo si debba parlare di criminalità organizzata. Certamente - ha spiegato - c'è una certa solidarietà tra persone che, fino all'altro ieri, hanno condiviso un certo mondo e un certo costume".E' proprio sui comportamenti di determinati personaggi che Borrelli punta il dito: "Non è il sistema che comporta determinate anomalie, ma è il modo di porsi delle persone e la presenza di determinati interessi. Il calcio - ha chiarito Borrelli - non è malato alla radice, ma in certe ramificazioni".Per l'ex capo del pool "Mani pulite" questa esperienza ha segnato anche l'avvicinamento a un mondo sinora sconosciuto. "Mi è bastato abbastanza poco per capire la complessità e la bellezza di questo gioco, che sta proprio nell'imprevedibilità che deve rimanere tale". L'ufficio indagini di Borrelli tornerà al lavoro la prossima settimana per occuparsi delle altre società coinvolte, seppur in modo minore, nello scandalo.

CALENDARIO
In settimana, entro giovedì, o anche mercoledì potrebbero essere resi noti i primi deferimenti, ai quali si aggiungeranno possibili nominativi di altri filoni su cui l'Ufficio Indagini e la Procura stanno lavorando.
La giustizia sportiva intende rispettare la tabella di marcia, sollecitata dal Commissario straordinario della Figc, Guido Rossi, il quale ha chiesto "rapidità e chiarezza".
La prossima settimana (presumibilmente 27-28 giugno, quando i Mondiali entreranno nel vivo) comincerà il processo davanti alla Caf presieduta da Cesare Ruperto. Poi tra il 7 ed il 9 luglio ci sarà la sentenza di primo grado ed entro il 20 luglio la sentenza d'appello della Corte federale.
Secondo quanto spiegato dal Commissario straordinario della Figc, Guido Rossi, non ci saranno poi altri gradi di giudizio, nè ricorsi alla Camera di Conciliazione del Coni, al Tar o al Consiglio di Stato.
Lo stesso Rossi, infatti, "con una delibera ha stabilito modalità procedurali particolari e abbreviazione dei termini relativi ai procedimenti per illecito sportivo, disciplinare e amministrativo da celebrarsi in prima istanza innanzi alla Commissione di Appello Federale e in seconda istanza innanzi alla Corte Federale, ai sensi dello Statuto Federale e delle disposizioni del Codice di Giustizia sportiva".

Fonte www.panorama.it

 

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